miércoles, 30 de diciembre de 2009

"La Vera Storia Del Lupo De Gubbio - 3"

El 24 de Diciembre es el día que elegí para que el mundo honrara a este noble ser, si era capaz de aceptar todo cuanto dice en el siguiente párrafo (aquí, algo de información adicional):

Il 25 aprile del 1340, come scritto in un documento, il Consiglio Comunale di Gubbio introdusse per la prima volta la norma per cui i quartieri dovevano essere suddivisi ognuno in sei contrade, a capo delle quali c'era un gonfaloniere. In caso di pericolo tutti con le loro armi dovevano radunarsi presso il rispettivo gonfaloniere riconoscibile dal vessillo. Una delle sei contrade del quartiere, proprio questa in cui fu edificata la nostra chiesa, si chiamava "Mors Lupi", e cioè morte del Lupo, e il gonfaloniere aveva come segno distintivo una testa di Lupo.
Ma che questo toponimo volesse ricordare la morte del Lupo di san Francesco non possiamo affermarlo con sicurezza.
Avvalora l'ipotesi anche il ritrovamento in quest'area, nel 1873, durante lavori di scavo, dello scheletro di un Lupo.
Il cranio di quest'ultimo fu inumato all'interno della chiesa, unico caso di animale sepolto in terra consacrata, e con lui anche la pietra che copriva la sua tomba.

Agli inizi del 1500, e precisamente nel novembre del 1503, i frati del Convento intitolato al Santo assisiate ottennero dal gonfaloniere di Gubbio la facoltà di erigere una chiesa in onore di S. Francesco della Pace, sul luogo della grotta, scelta come dimora, per due anni, dal famosissimo Lupo addomesticato, nei cui pressi, nel 1873, fu ritrovato il sepolcro, ove religiosamente fu sepolto l'animale.
La costruzione fu però rimandata al 1618.
Il sacro oratorio venne costruito dall' "Università dei Muratori" nel quartiere di S. Andrea, al bivio detto "Mors Lupi".

All'interno, posta ai piedi della statua di "S. Francesco e il Lupo", che attualmente funge da mensa dell'altarino, è la pietra sulla quale S. Francesco avrebbe sostato nel fare il patto di pace con la feroce belva; su di essa è scritto: «Havendo San Francesco con la santa croce humiliata fuor di Gubbio quelle Lupo che homini e bestie divorava con stupor del populo la menò qua et su la presente pietra predicando si fece dare la fede con la zampa con patto di non far più danno alcuno et con patto d'esser dalla città nutrita sì che attutti poi obbediente nella vicina grotta habitava. 1220».
Accanto alla lapide è la pietra tombale del sepolcro del Lupo.
Nella chiesa sono inoltre conservati i "Ceri mezzani" e le statuette di S. Ubaldo, S. Giorgio e S. Antonio collocate in cima ai Ceri nella celebre festa del 15 maggio.
Il quadro rappresentante la Madonna con il Bambino e Santi è opera di Giovanni B. Michelini da Foligno.

All'esterno, sull'architrave della porta della chiesa è la dicitura: «Deo pacem largitori, (rilievo di figura di Lupo) Francisco dicatum…».


Ahora bien, el propio San Francesco parece haber seguido muy vinculado al Lobo... Y en cualquier caso, no podía ser San Francesco uno que lo domesticara y lo olvidara poco después.

miércoles, 23 de diciembre de 2009

"Atrévanse A Soñar..."

...Un nombre muy parecido tenía un viejo programa seriado argentino; pero ahora, si les parece, pueden escribir alguinos de sus mayores sueños.. Que no son como decir "Quiero viajar por todo el mundo" (Eso todavía se consigue con algo de esfuerzo). Los verdaderos sueños pueden ser lo mismo que decir: "¡Me encantaría ir volando hacia la Luna!"

Este es el verdadero nivel que alcanzan los sueños; y para hacer que los demás se animen a escribir algo, yo contaré uno de los míos: Me encantaría ver Dragones volando libres y viviendo en paz junto a nosotros.

Bueno, ahora les toca a ustedes... Quiero ver quién más puede soñar algo por el estilo.

Pues lo que para nosotros son nubes, para el Gran Arquitecto son precisamente simples materiales de construcción.

Por supuesto, además, tenemos muy cerca la Navidad... Y si esta no es la época de pedir las cosas más imposibles (para nosotros), no sé cuál podría ser.

martes, 8 de diciembre de 2009

"Round Of Faeries"

Round Of Faeries

There, around the elder Oak,
where Nature Spirits used to walk,
Faeries gathered in the Forest
under the midday sunlight.
Round the Tree they danced in circles;
leaving no trace, their feet so little...
A smooth clean breeze played in their hairs
as long and golden as the wheat.

All were dancing an ancient dance...
The Oak watched those moving Swans.
Countless rays of Sun were flowing
through the canopy in flames.
When sudden clouds, then veiled the Sun,
they vanished in the golden light...
But one, who didn't reach the last soft ray,
remained there, lonely and sad, watching the rain.


Another little poem I wrote some years ago. First it was in spanish, then came this better version translated.